Se la vittima è mio figlio

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  • Se ci sono ferite, prima di tutto prendersi cura di queste.
  • Dire al bambino che come genitore ti dispiace per questi episodi e che capisci quanto lui/lei possa soffrire per questo.
  • Non promettere di mantenere il segreto. Spiega che non parlarne protegge chi agisce in modo sbagliato.
  • Cerca di capire quando, dove e in che modo è successo. Indaga  su come tuo figlio ha risposto e  se questo episodio è solo uno di una serie.
  • Prendi un appuntamento con il direttore della scuola o con gli insegnanti e fai loro un resoconto scritto di quello che è successo.
  • Se può essere opportuno, contatta il genitore del bullo e spiegagli l’accaduto. Alcuni possono reagire con responsabilità, altri no. Nel secondo caso evidenzia che è stato un attacco e può essere oggetto di denuncia alle autorità scolastiche o  alla polizia.
  • Nei casi più gravi, se né la scuola né i genitori danno risposte positive, contatta la polizia e  manda loro tutta la documentazione, chiedendo anche l’assistenza di un avvocato.

 

Cosa posso fare per prevenire?

I genitori possono fare molto per prevenire possibili esperienze negative dei loro figli a scuola e nel contesto dei pari. E’ importante mantenere occasioni di ascolto e di dialogo con i figli anche in quando questi stanno crescendo e reclamano maggiore indipendenza.

Seguire i nostri figli non significa opprimerli o restringere le loro opportunità di crescita ma mantenere un buon livello di dialogo e di fiducia reciproca.

Diamo loro chiare regole e valori che sono importanti per noi genitori. Per capire cosa fa nostro figlio negli spazi di libertà cerchiamo di farci raccontare quello che ha fatto e le esperienze che ha vissuto. Cominciamo per primi a condividere le nostre esperienze con figli e familiari, sarà più facile mantenere un dialogo aperto anche su potenziali situazioni di difficoltà.

Per l’uso delle nuove tecnologie e per un monitoraggio dei rischi online è importante non lasciare soli i figli di fronte al computer o con lo smartphone. Il genitore si deve attivare in funzione educativa e di mediazione rispetto alle nuove tecnologie.

La mediazione può essere restrittiva limitando tempi ed utilizzo delle nuove tecnologie, può essere condivisa, guidando i ragazzi e le ragazze attraverso percorsi condivisi di esplorazione delle potenzialità della rete e delle sue applicazioni, inifne può essere attiva, che significa discutere  con i figli di siti, contenuti, valori trasmessi online.